
Nelle intolleranze alimentari è molto difficile collegare i disturbi ad un alimento perchè i sintomi si manifestano quasi sempre tardivamente, da 1 a 36 ore dopo l’assunzione di un cibo e con una sintomatologia sfumata: gonfiore addominale, sonnolenza, sovrappeso, colite, stitichezza, gastrite, stanchezza, cefalea, catarro, infiammazioni ricorrenti, cistiti, candida, dermatiti, prurito, cellulite.
“Questi sintomi – afferma GianPaolo Baruzzi, medico esperto di medicina funzionale e antiaging – potrebbero avere cause diverse dalle intolleranze a qualche alimento”. Per questo è sempre consigliata la visita medica da effettuare oltre al test.
Infatti le cause dell’intolleranza alimentare possono essere:
Alterazione della flora batterica dell’intestino (disbiosi intestinale che può essere sia causa che conseguenza dell’intolleranza)



Obiettivo del test delle intolleranze non è di eliminare per sempre un alimento ma cercare di reintrodurlo senza generare effetti negativi; per questo motivo è raccomandabile che il test delle intolleranze alimentari sia accompagnato dalla visita medica e da controlli successivi per verificare la risposta dell’organismo e iniziare a reintrodurre gli “alimenti no” secondo uno schema impostato dal medico.
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