
Secondo alcuni studi, una persona potrebbe perdere fino a 9 chili all’anno semplicemente mangiando più lentamente. Il motivo di questo fatto bizzarro? Al cervello servono 20 minuti per trasmetterci il senso di sazietà: pertanto, consumando lentamente il cibo anche il cervello ha il tempo di realizzare che non abbiamo più fame.
Si tratta di un invito a riadattare l’organismo ai tempi “di un tempo”, quando il pasto era un momento per stare insieme e non esisteva la moda del fast food. Quasi un elogio della lentezza, come lasciare spazio tra una portata e l’altra, per nutrirsi di cibo, tempo di qualità e salute, godendo dei piaceri della tavola e insieme adottando uno stile di vita salutare. E mentre tutto quello che corre tende a stressarci, la lentezza ci tiene invece ancorati ai ritmi biologici scanditi dal respirare, mangiare e dormire.
Cucinare e mangiare sono due delle cose più belle al mondo e il modo migliore per fare tutto con lentezza, anche mangiare, è scegliere un giorno speciale e provare.
Scegli per esempio una domenica; coinvolgi la famiglia, qualche amico, i nipoti e scegliete le ricette del vostro brunch. Il sabato andate a fare la spesa; domenica appuntamento alle 11.00 per il brunch. Alcune cose puoi prepararle in anticipo, altre le potete preparare insieme. Il brunch diventa una festa, un modo per stare insieme senza fretta, godere del cibo in assoluto relax.
Nel mio brunch domenicale non manca mai l’hummus, il crunchy peanut butter (burro di arachidi croccante fatto in casa che chiamiamo “pinàz”), del buon pane integrale meglio con semini vari, la torta di mele, il cioccolato, la frutta secca, una torta salata, caffè e spremuta, la marmellata di fragole, magari quella di fragole e lamponi fatta dalla mamma della mia amica Laura.
A cura di Liana Zorzi
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