
Non c’è dubbio che andare a caccia di Pokémon, se da una parte può sembrare una follia collettiva, dall’altra potrebbe essere un’occasione per far fare attività fisica a bambini e ragazzi, e anche a qualche adulto.
Il fatto che i Pokémon abbiano contagiato persone di ogni età e che si organizzino eventi per la ricerca collettiva dei Pokémon in città e nei parchi – a tal proposito, a Monza sabato 30 luglio si svolge il primo torneo nazionale di caccia al Pokémon che dura l’intera giornata – potrebbe avere il vantaggio di favorire la socializzazione reale e l’attività fisica all’aria aperta anche in chi passerebbe il tempo a chattare con amici virtuali sui social e all’attività fisica preferisce il centro commerciale in cui neppure si suda perché c’è l’aria condizionata.
Pur non capendo tanto entusiasmo nel cercare Pokémon virtuali da catturare con lo smartphone, potrebbe non essere un gioco così privo di senso se proviamo a pensare ai benefici di stare all’aria aperta insieme a persone vere. Attenzione però perché cercare i Pokémon virtuali e concentrarsi sullo smartphone mentre si guida o si attraversa la strada è realmente pericoloso. Per evitare incidenti e traumi, per altro già accaduti, è meglio cercare i Pokémon a piedi camminando nelle zone pedonali, in montagna, in spiaggia o nei parchi con il vantaggio non secondario di consumare qualche caloria in più e rimettersi in forma.
A cura di Liana Zorzi
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Liana Zorzi
La dott.ssa Liana Zorzi, Direttore di Sani per Scelta, sociologa con un passato da infermiera e giornalista esperta nella divulgazione della medicina antiaging, collabora con alcuni tra i più prestigiosi medici e istituti a livello internazionale ed è relatrice in convegni in Italia e all’estero.