
Quest’anno, c’è chi l’albero ha già iniziato a farlo a metà novembre per tirarsi un po’ su di morale, chi invece non ha nessuna voglia che arrivi il periodo natalizio. Sia che si adori il Natale, per l’atmosfera magica e serena, sia che si faccia parte del gruppo che lo detesta a causa della forzata gioia e ipocrita gentilezza che lo accompagnano, queste festività natalizie 2020 saranno diverse per tutti, e nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a “calzare” uno stato d’animo che non sente.
Per coloro che non amano le feste natalizie il periodo che precede il Natale è una vera sofferenza e sopravvivere al Natale e al Capodanno è impresa ardua. Bambini in trepidante attesa di Babbo Natale, preparativi per i giochi di Capodanno, buoni sentimenti fino alla melassa, abbuffate, frenesia nella ricerca dell’ultimo regalo, ennesima replica del solito film natalizio o, peggio, cinepanettone. Come dice il protagonista de La grande bellezza: “Io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire”. Per chi ama lamentarsi, il Natale offre l’occasione giusta: dal traffico, ai sensi di colpa per le persone che lasciamo sole, ai parenti indesiderati che vengono, inattesi, a trovarci (almeno in questo senso siamo contenti delle restrizioni sugli spostamenti). Tuttavia, dimentichiamo che il Natale è un’opportunità per stare in famiglia, con chi amiamo o, soprattutto quest’anno, per dedicare a noi stessi. Per chi invece sa già che le feste di Natale porteranno depressione, malinconia e solitudine ecco due consigli:
- Prova a non idealizzare il Natale, mitizzandolo, solo perché vengono associati i bei ricordi passati dell’infanzia
- Sentiti libero/a di cambiare l’atteggiamento verso il Natale: la felicità dal 24 dicembre al 6 gennaio non è un obbligo
Se la tristezza sale, invece di rinchiudertici fino alla fine delle feste, prova a pensare ai momenti felici durante l’anno, magari sfogliando le fotografie oppure i post sui social. Anche se questo 2020 è stato un po’ particolare e per certi versi, terribile, siamo sicuri che almeno una piccola gioia ci sia stata 😉
A cura della redazione
Valeria Baruzzo
Laureata in Linguistica presso l’Università degli studi di Padova. Ha svolto numerosi progetti-scambio finanziati dall’Unione Europea (Bulgaria, Germania) e ha partecipato al 22° raduno mondiale di scout (Svezia). Ha aderito al “progetto Leonardo”, grazie al quale ha svolto uno stage in Regno Unito presso il County Hall di Durham. Ha trascorso un anno di mobilità Erasmus+ studio presso l'Universidad de Alcalá (Madrid) e ha partecipato al progetto ICPU - Rethinking Food Systems presso The University of Sydney.