
Se è vero che la menopausa è una delle fasi fisiologiche e inevitabili nella vita di ogni donna, le patologie ad essa correlate, oggi, sono prevedibili. Il fatto che siano noti sia i disturbi più frequenti, sia le loro cause, sia i fattori di rischio per le malattie degenerative che si accentuano dall’età della menopausa, fa pensare di poter intervenire per prevenire precocemente l’insorgenza di patologie future. Invece..
a cura di Liana Zorzi
Nonostante l’aumento dell’aspettativa di vita, la menopausa arriva alla stessa età in cui arrivava ai tempi degli antichi romani che collocavano la fine della vita riproduttiva della donna intorno a 49 anni. Oggi consideriamo come fisiologica la menopausa che insorga in un’età compresa tra 45 e 55 anni, con un massimo di incidenza intorno ai 50 anni.
UNA VAMPATA DIETRO L’ALTRA
La menopausa è un fenomeno progressivo che inizia già in età fertile. Il denominatore comune è identificabile nel calo degli ormoni, in particolare degli estrogeni, che influenzano tutti gli apparati: dal sistema nervoso centrale alle mucose, dal sistema immunitario all’apparato cardiovascolare, dal muscolo-scheletrico alla cute. Il graduale calo ormonale può essere responsabile di disagi precoci a carico soprattutto del sistema nervoso centrale, del basso tratto genitale e urinario e dell’apparato cutaneo. Disturbi che possono causare un certo malessere, ma spesso sono ben tollerati; talvolta sono immediati ma temporanei, e durano solo un paio di anni; altre volte, insorgono successivamente e tendono a aggravarsi col tempo. Ma i rischi più rilevanti per la salute della donna sono quelli tardivi, a carico dell’apparato cardiovascolare e osteoarticolare.
VAMPATE E SBALZI D’UMORE? IO SCELGO DI PREVENIRE
Il fatto che fra le donne cinesi e giapponesi si siano riscontrate una minore incidenza di malattie come l’osteoporosi e l’aterosclerosi, oltre all’assenza dei disturbi “tipici” della menopausa (per esempio, solo il 10-20% delle giapponesi o delle donne di Hong Kong lamenta vampate di calore, contro il 45-80% delle occidentali), ha stimolato la ricerca scientifica a cercare di individuare il meccanismo d’azione dei derivati della soia, componente principale dell’alimentazione orientale insieme all’ormai noto thè verde.
Dal punto di vista scientifico si ritiene che tali azioni siano mediate proprio dai fitoestrogeni, in particolare la genisteina e la daidzeina, che hanno una conformazione chimica simile a quella dell’estradiolo, uno degli ormoni che decresce con la menopausa. In realtà, sono in corso studi, tra cui alcuni effettuati presso l’Università di Pisa, sugli isoflavoni, fitoestrogeni contenuti soprattutto nella soia e suoi derivati, che non si riferiscono a trattamenti preventivi ma curativi di disturbi a breve termine quali le vampate.
Trattamenti non farmacologici di comprovata efficacia nei confronti dei sintomi temporanei si sono dimostrate sia l’attività fisica (nella riduzione del rischio di osteoporosi e cardiovascolare, oltre che nella riduzione del peso, dell’incontinenza urinaria, e dei sintomi vasomotori), sia una dieta appropriata che includa la soia e i suoi derivati (riduce il rischio di osteoporosi, il rischio cardiovascolare, il peso e i sintomi vasomotori).
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Bibliografia
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4. Genazzani AR, Gambacciani M. A personal initiative for women’s health: to challenge the Women’s Health Initiative. Gynecol Endocrinol 2002;16:255–257.

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