Cibo e salute

Le scelte alimentari influenzano i nostri comportamenti verso gli altri?

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Un esperimento condotto dall’équipe del San Raffaele di Milano, ha effettuato uno studio per rilevare se il cervello umano di vegetariani/vegani, di solito più attenti ad ambiente e animali, fosse già predisposto a una maggiore sensibilità non solo verso la propria specie, ma anche verso le specie considerate affini (scimmie), oppure se l’alimentazione scelta ne influenzasse l’attività.

A cura di Valentina Figura

“L’uomo è ciò che mangia, anche se ovviamente si deve tenere conto della sua base fisiologica determinata dal DNA” afferma Vittorio Sironi. Durante lo studio milanese condotto nel 2013, effettuato su un gruppo di 60 persone tra 18 e 60 anni, equamente distribuiti tra maschi e femmine e tra onnivori, vegetariani e vegani, sono state proiettate immagini in cui esseri umani, scimmie e maiali muovevano la bocca. Attraverso la risonanza magnetica, i ricercatori hanno individuato le aree del cervello coinvolte nell’interazione neuronale, influenzata dai neuroni specchio (neuroni che si attivano empaticamente al movimento di un essere vivente), indicando che, soprattutto i vegani, sviluppano un sentimento di empatia nei confronti di specie animali anche non affini.

Le reazioni di fronte ai tentativi di comunicazione degli animali sono state queste:

  1. Nei vegetariani si è visto un aumento della funzionalità neuronale nelle regioni fronto-parietali e nei lobi temporali e un incremento dell’attività dell’amigdala, oltre all’attivazione del lobo medio frontale destro, coinvolto nella capacità di assimilare l’organizzazione della società degli uomini a quella delle scimmie.
  2. Nei vegani si è riscontrato un aumento della funzionalità neuronale nelle regioni fronto-parietali e nei lobi temporali e un incremento dell’attività dell’amigdala e dei neuroni responsabili del movimento, oltre all’attivazione del lobo inferiore frontale sinistro e del lobo medio frontale, entrambi attivanti neuroni specchio. Si è osservata altresì l’attivazione dell’area temporo-occipitale, responsabile dell’associazione alle specie viventi simili, e del cingolo anteriore, responsabile dello sviluppo di un’empatia verso le specie non affini; si sono verificate dunque un’identificazione con la specie delle scimmie, simile all’uomo, ed un’empatia con quella dei maiali, non affine all’uomo.
  3. Negli onnivori non si verifica l’attivazione di alcuna area specifica differente dal normale.

© Sani per Scelta

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