
Ogni problema ha una soluzione per la maga delle spezie: cannella, zenzero, radici di loto e semi di coriandolo per chiarire le idee; curcuma per la speranza di rinascita; trigonella contro la discordia e per donare dolcezza al corpo rendendolo capace di amare. Un film che ci cala nei rapporti umani della vita, complessi e dolorosi a volte, e soprattutto nella magia e nel potere delle spezie, che se non risolvono tutti i problemi del mondo, almeno danno aiuto a chi ne ha bisogno.
La storia inizia in India e vede Tilo nel ruolo di una bambina indiana con doti da veggente. Quando infatti i suoi genitori vengono uccisi da alcuni criminali, lei viene rapita, ma fugge e viene accolta dalla Prima Madre che la introduce a una sorta di culto tradizionale delle spezie. Le maghe delle spezie godono di poteri soprannaturali ma per apprendere le loro funzioni, Tilo dovrà rinunciare a frequentazioni amorose e dedicarsi esclusivamente alle spezie. Tilo, significa come i semi di sesamo bruciati al sole, ricchi di nutrimento, viene mandata a S. Francisco e diventa così una maga delle spezie; la sua magia è nelle spezie con cui vive, con cui dialoga, che la chiamano e la invocano, le danno poteri magici.
Tilo, attraverso l’uso delle spezie, ha il compito di aiutare tutti gli indiani che vivono in città, esaudendo i loro desideri. Per ognuno di loro Tilo ha in serbo un piccolo, efficace incantesimo. Ma l’incontro con il fascinoso architetto americano Doug mette in crisi Tilo. L’attrazione che prova per lui la porterà a infrangere le regole e di conseguenza a subire un’inevitabile punizione. E così in nome del travolgente amore, Tilo compie l’ultimo incantesimo il cui effetto sarà, come nelle favole, di una sola magica notte nella quale Tilo perderà la sua virtù, la sua magia e il potere salutare e salvifico delle spezie. Il film sembra volerci così dire che la magia più profonda è proprio quella di vivere come una donna normale, senza poteri straordinari ma con il dono delle emozioni e delle passioni.
“Io sono una Maga delle Spezie. La mia passione sono le spezie. Ne conosco origini, significato dei colori, profumi. Posso chiamarle una per una con il nome assegnato loro quando la terra si spaccò come una scorza per offrirle al cielo. Il calore che emanano mi scorre nelle vene. Dall’amchur, la polvere di mango, allo zafferano, tutte si piegano ai miei comandi. Un sussurro e mi svelano proprietà segrete e poteri magici.”
“Guarda, mazzi di foglie di podina, menta verde quanto le foreste della nostra infanzia. Prendi, annusane l’odore fresco e pungente, non è forse un motivo sufficiente per essere felici?”
Giovanni Cacia
Quarant'anni di esperienza nel settore della comunicazione medico scientifica. È stato Caporedattore della rivista Antiaging e Consulente Editoriale di Benessere e Bellessere , Esteticamente e Natura e Benessere. Poeta, autore del libro "Il Respiro del Tempo"