
In amore o nell’amicizia è vitale non sentirsi un’alternativa ma avvertire profondamente di essere la vera scelta delle persone che amiamo.
Spesso tendiamo a credere di poter trasformare la relazione e diventare la prima scelta in un amore che ci tratta come un’alternativa. Questo si verifica soprattutto quando ci troviamo in presenza di un rapporto basato sulla manipolazione e sulla sottomissione. Le relazioni basate sul rispetto e sull’equilibrio sono invece le più autentiche, libere, solide ed arricchenti; vissute con persone che facciano bene alla nostra vita emozionale e che desiderano attivamente stare con noi e non con chi, approfittando della nostra vulnerabilità o pazienza, rende la nostra vita perennemente instabile. Purtroppo quando ci troviamo in relazioni di questo genere,siamo sempre in attesa di cambiamenti che magari non avverranno mai perché basati su presupposti erronei, condannandoci così ad una relazione che non conoscerà futuro, con conseguente dolore emotivo.
L’amore provoca dolore vero
Per il nostro equilibrio interiore, in amore è invece importante non posporre il nostro benessere a quello degli altri. È infatti esperienza comune che se qualcuno in un certo tempo non mostra interesse per noi sarà difficile che lo faccia nel tempo, e anche l’amore a intermittenza è spesso sintomo che qualcosa non va nella relazione. La delusione, il tradimento, le menzogne, il disamore o la perdita provocano una grande sofferenza che può davvero minare il nostro equilibrio interiore al punto che a livello cerebrale si attivano le stesse aree che si attivano in presenza di un dolore fisico, cioè la corteccia cingolata anteriore e la corteccia prefrontale. Quindi è una sensazione reale quella di dire che l’amore a volte “fa male” e che procura vero dolore. Questo è già motivo sufficiente per smettere di considerare poco le nostre ferite emozionali ed evitare di pensare che passeranno da sole.
L’amore fa male? Guardalo in faccia e digli addio
Siamo tristemente abituati ad attendere che tutto passi, ad impegnarci nel sotterrare i nostri problemi relazionali, atteggiamento che rende ancora più profondo il nostro dolore e allontana la risoluzione dei conflitti. Nascondere a noi stessi i problemi di relazione genera però maggiore dolore e rende inestricabili i conflitti, oltre a portare a bloccare la nostra vita emozionale. Fondamentale è dunque reagire, sciogliere i rapporti asimmetrici per non perdere il senso di dignità nei rapporti e cercare di dire addio a chi ci considera una seconda scelta o una variabile o ci parcheggia ai margini della sua vita; non si tratta di orgoglio ma di dignità e salute mentale. Se perdiamo la dignità, perderemo noi stessi, perderemo i contorni della nostra vera identità e la nostra autostima. Ricordiamoci infine che ognuno di noi è trattato come si lascia trattare e se qualcuno non ha tempo per noi non avrà tempo per renderci sereni.
A cura di Giovanni Cacia
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