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L’importanza di portare i bambini dall’andrologo

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Il 50% dei maschi adolescenti ha problemi genitali o riproduttivi ma il 79% non va dall’andrologo. L’importanza della prevenzione andrologica in età pediatrica.

Di prevenzione andrologica in età pediatrica e di lotta ai tabù culturali sulla salute “al maschile” si è discusso a Milano in occasione del convegno organizzato dall’Associazione Italiana di Andrologia Pediatrica e Adolescenziale “Androfit” sul tema “Prevenzione andrologica nel bambino e nell’adolescente“. Dobbiamo sradicare il pensiero comune ed errato che andare dall’andrologo significa essere “malati”, mentre andare dal ginecologo significa fare prevenzione e quindi essere “sane” è il messaggio di Androfit. Infatti, secondo uno studio presentato al convegno, il giovane maschio difficilmente fa prevenzione e frequentemente non conosce il proprio apparato genitale. Su un campione di 3310 ragazzi partecipanti allo studio, il 79% non si è mai sottoposto ad una visita andrologica, il 38% non ha mai sentito la parola andrologia e il 56,7% ha avuto riscontro per patologie genitali e riproduttive a seguito di una visita andrologica.

Andrologia, questa sconosciuta

L’andrologia è la branca della medicina che si occupa della salute sessuale e riproduttiva maschile, ovvero delle malattie dell’apparato genitale in grado di compromettere l’attività sessuale, la fertilità o la salute generale dell’uomo. L’andrologo dovrebbe diventare per il maschio ciò che il ginecologo rappresenta per la donna, come è stato sottolineato più volte nel corso del convegno, ma pregiudizi atavici e pudore non aiutano i maschi ad avvicinarsi ad una figura che potrebbe aiutare a risolvere problemi di salute in età pediatrica e adolescenziale (0-18 anni). Ci rivolgiamo alle famiglie dei maschi in crescita perché, come testimoniano diversi studi internazionali, incontrano maggiori difficoltà – ha sottolineato il dott. Mario Mancini, presidente di Androfit – “Mentre le femmine fin da ragazzine vengono portate periodicamente alla visita ginecologica, i maschi, soprattutto in età adolescenziale, si fanno seguire meno, nonostante le problematiche di sviluppo dell’apparato genitale siano presenti nel 46,2% dei casi, e persistano sino all’età adulta”.

La prevenzione passa dalla lotta ai pregiudizi e alla disinformazione

«Si parla tanto di medicina di genere», afferma Mario Mancini,  «eppure per la prevenzione del tumore al seno ci sono informative medico-scientifiche e video anche su Internet, mentre sull’autopalpazione dei testicoli maschili per la prevenzione dei tumori non si parla quasi mai e non si trovano informazioni divulgative. La salute dei maschi è quindi, possiamo dirlo, ancora un tabù a livello nazionale ed europeo”.
Il 50% dei bambini e ragazzi fino a 18 anni soffre di patologie andrologico-endocrino-metaboliche
Tra queste ricordiamo:
il varicocele (15%)
il testicolo ritenuto o mobile o retrattile (10%)
la fimosi (6%),
il ritardo di sviluppo puberale (2%),
l’aumento di peso e l’obesità (30%)
Intervenendo sin dai primi anni di vita si evita l’80% di tali disturbi.

A cura di Giovanni Cacia

© Sani per Scelta
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