Salute, Sani per Scelta
Immunoterapia oncologica, a Milano nuove strategie per una sanità innovativa

Di nuove strategie terapeutiche si è discusso a Milano il 3 ottobre presso la Regione Lombardia in occasione di un confronto tra esperti di livello internazionale sul tema “La quarta arma contro il tumore: l’immunoterapia oncologica”.
L’immunoterapia si affianca alle terapie tradizionali – chirurgia, radioterapia e chemioterapia – per contrastare la malattia oncologica attraverso la stimolazione del sistema immunitario e, se fino ad anni fa era considerata solo un’opzione, oggi si comprende che è possibile riattivare e modulare il sistema immunitario. Infatti negli ultimi dieci anni i passi avanti sono stati molteplici e si è acceso un futuro davvero promettente per l’immunoterapia.
La vera sfida è utilizzare l’immunoterapia nelle fasi iniziali del cancro e migliorarne l’efficacia coordinandola con altre strategie terapeutiche per raddoppiarne i vantaggi, anche se finora non sono stati scoperti specifici fattori predittivi per identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di rispondere ad una data terapia immuno-oncologica.
L’obiettivo principale dell’oncologia italiana, che è tra i primi al mondo per sopravvivenza pur avendo minori investimenti di spesa, rimane quello di far vivere al meglio e più a lungo possibile i malati cercando di dare anche le stesse opportunità a chi vive in Calabria o in Lombardia. Se la salute è un valore e un bene da difendere bisogna però garantire l’accesso alle cure, snellendo la burocrazia. Infatti, se il tumore in assoluto più frequente è quello al seno, seguito dal tumore al colon retto, e per gli uomini dal tumore alla prostata e infine quello al polmone, purtroppo oggi su 15 minuti di visita un oncologo dedica 12 minuti alle pratiche e 3 minuti per ascoltare il paziente.
La guerra ai tumori passa da innovazione e sostenibilità
Durante l’incontro è stato analizzato il tema “Accesso all’innovazione” proprio per valutare l’impatto economico della terapia oncologica e il rapporto costo/beneficio favorevole quando si selezionano a priori i pazienti. A sostenere il vantaggio della terapia immunologica, il prof. Filippo de Braud, Direttore del Dipartimento di oncologia medica della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale Tumori di Milano, ribadisce che le cellule del sistema immunitario possano riconoscere le cellule tumorali. I dati medico-scientifici evidenziano come, nei trattamenti di immuno-oncologia, si possano avere risposte durevoli nel tempo che possono migliorare concretamente la qualità di vita dei pazienti con una minor tossicità rispetto alla chemioterapia, soprattutto ad esempio per i melanomi. Il punto della discussione però non è soltanto il beneficio terapuetico ma anche l’equazione costi-efficacia del trattamento della malattia oltre alla durata del trattamento. Secondo il dott. Davide Croce, Direttore CREMS, Università C. Cattaneo LIUC bisogna infatti considerare i benefici di un farmaco in tutto il suo arco di vita, poiché il suo impatto clinico può durare per generazioni. Il segnale d’allarme di un sistema che deve cambiare è che il budget di ricerca nel settore è sceso per la prima volta quest’anno dal dopoguerra. Gli esperti a confronto hanno ribadito che occorre una strategia comune di collaborazione tra ricerca, assistenza clinica e politiche di sostenibilità in Sanità; che servono scelte lungimiranti a favore del cittadino ed un approccio congiunto anche a livello ministeriale per incrementare gli aiuti alla ricerca e lo sviluppo di farmaci innovativi.
Alla tavola rotonda hanno partecipato inoltre gli esperti Maurizio Tomirotti, Presidente nazionale CIPOMO, Marco Gambera, Segretario regionale SIFO Lombardia, Direttore Servizio Farmaceutico Territoriale ATS di Bergamo, Roberto Francesco Labianca, Direttore dell’Unità di Cure palliative dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, coordinatore della Rete Oncologica Lombarda, Carmine Pinto, Presidente nazionale AIOM.
A cura di Giovanni Cacia
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