
Ciascun individuo, alla nascita, ha di fronte a sé uno sconfinato universo di possibilità e altrettanti doti e competenze pronte ad essere sviluppate per permettergli di divenire il Principe o la Principessa che è già dentro di lui. Le esperienze che attraversiamo nei primi anni della nostra vita, i messaggi di approvazione e di disapprovazione che riceviamo ci portano a effettuare delle scelte, a rinunciare a delle parti di noi, di cui magari sentiamo poi la mancanza e che finiamo col rimpiangere.
Anche chi tutto sommato può ritenersi soddisfatto della propria vita a volte invidia una caratteristica o una capacità che riconosce negli altri ma non in sé. Sono davvero caratteristiche che gli sono estranee, o appartengono invece a quel potenziale cui ha inconsapevolmente rinunciato sin dalla prima infanzia?
Intervista a Barbara Furlan, Psicoterapeuta di Lègein, Milano barbarafurlan@legein.it
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Chiediti cosa non sopporti in chi ti circonda
I pettegoli? chi fa rumore? chi si vanta? le persone superficiali? o quelle troppo serie? “Una volta che hai identificato ciò che più ti infastidisce negli altri prova a mettere questa caratteristica in rapporto con te stesso: tu sei capace di spettegolare, di fare rumore, eccetera? Probabilmente la risposta sarà no” spiega Barbara Furlan, psicologa e psicoterapeuta di Legéin a Milano. “Ripercorri ora la storia della tua vita: quando hai smesso? Perché? Cosa si diceva di quella caratteristica nella tua famiglia d’origine? Qualcuno reagiva in modo spiacevole quando la manifestavi? Probabilmente ora inizi a intuire come mai hai smesso di fare una certa cosa, di manifestare una data caratteristica. Puoi scegliere di riappropriartene”.
Hai svolto l’esercizio e ancora hai l’impressione che in te ci siano doti inespresse, risorse inutilizzate?
Ciascuno di noi può fare pressoché tutto ciò che riesce a immaginare
A volte, però, non riusciamo a immaginare le cose che sono al di fuori della nostra esperienza diretta, per quanto semplici esse siano. “Impariamo a essere affettivi o assertivi, puntuali o ritardatari dai nostri genitori, da chi ci sta attorno; se tutti attorno a noi ritengono che la terra sia piatta tendiamo a convincercene anche noi. Vuoi imparare qualcosa che ancora non hai appreso? Cerca un nuovo maestro, qualcuno che conosca quella materia, che agisca quel comportamento, che manifesti quell’emozione! Ti ritieni troppo musone? Circondati di persone solari. Ti sei sempre considerato pigro? Obbligati a fare una lezione-prova di uno sport mai praticato, e se non ti piace tenta con un altro e un altro ancora”.
“Se ancora tutto questo non basta ricordati che per raggiungere un obiettivo mai raggiunto prima è necessario fare ciò che non si è mai fatto prima” conclude l’esperta. “Trova il coraggio di sbilanciarti, di perdere per un attimo l’equilibrio, e riparti da lì”
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