
La correlazione tra emicrania e mancanza di enzima DAO, insieme all’apporto di istamina tramite alcuni alimenti, è stato l’argomento principe di un recente convegno tenutosi presso il CAM (Centro Analisi di Monza), e presieduto dal dott. A.M. Pasciuto, esperto di medicina ambientale e fondatore dell’Associazione Italiana Medicina Ambientale e Salute, che abbiamo intervistato sul tema delle intolleranze alimentari. Secondo l’esperto, grazie agli studi di medicina ambientale è stato possibile riscontrare la causa della cefalea che, nel 95% dei casi, è nell’assenza o nella scarsa produzione da parte del corpo dell’enzima diammina ossidasi, affermando che l’intolleranza all’istamina può essere assimilata a quella al glutine o al lattosio.
Inoltre, considerando degli studi compiuti in Austria nel 2010 con il prick test, si è osservato che la reazione cutanea si presentava, oltre che nei soggetti affetti da HIT o Morbus Gouda (intolleranza all’istamina), anche nei soggetti di controllo; a tal proposito, Pasciuto ha dissentito dall’uso di questo tipo di analisi per l’inefficacia nella ricerca di un’allergia di tipo IV (sensibilità chimica dei pazienti verso i metalli, le plastiche, le muffe, le tossine ambientali, gli ftalati, i farmaci, i ritardanti di fiamma) ed ha perciò suggerito di effettuare piuttosto un “test di trasformazione linfocitaria” (LTT), che non causa un’ipersensibilizzazione dei soggetti “malati”, conseguenza invece del test per le allergie, e che si presenta come una indagine più specifica e accurata per determinare se si tratti di un’intolleranza all’istamina di tipo primario o secondario.
Riferendosi infatti al tipo di alimentazione da preferire nel caso di soggetti affetti da HIT, l’esperto ha sostenuto che in primis deve essere effettutato un test per attribuire l’intolleranza all’assenza di DAO, dovuta ad un polimorfismo del paziente che produce in minor quantità la diammina ossidasi (tipo primario), oppure all’azione di determinati farmaci, che causano una diminuzione della produzione di DAO (tipo secondario). Successivamente, determinata l’eziologia del fenomeno, si possono eliminare dall’alimentazione gli alimenti ricchi di istamina e, infine, si possono prescrivere antistaminici ed integratori alimentari contenenti diammina ossidasi, che andranno a riequilibrare l’organismo nelle sue funzioni.
A cura di Valentina Figura
© Sani per Scelta
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sani per scelta
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elena
Ottobre 2, 2015 at 3:27 pmsoffro di tricotillomania che è stata associata a sottometilazione e quindi eccesso di ISTAMINA.
Vorrei sapere quali sono gli integratori a base di enzima DAO in Italia? riesco solo a trovarli negli USA,
grazie
Elena
sani per scelta
Ottobre 6, 2015 at 3:35 pmBuon pomeriggio Elena,
ecco la risposta del Dr. Gian Paolo Baruzzi: “Buonasera Elena, esistono alcuni integratori a base di enzima DAO tra questi daosin o migrasin. Come nutrizionista però le consiglio di concentrare l’attenzione sull’alimentazione, sapere cosa fa male è fondamentale. Con i test allergologici e quelli delle intolleranze alimentari (quelli attendibili!!) é possibile definire precisamente il quadro nutrizionale. Poi se c’é un attacco bisogna usare dei sintomatici ma questi non possono essere una cura. Sembra che anche alcuni principi attivi come n-acetil cisteina o la vitamina B6 o C o alcuni oligoelementi possano essere efficaci, ma ancora torniamo sul discorso corretta alimentazione personalizzata.”
antonella
Settembre 15, 2016 at 9:08 amBuongiorno,
leggo solo ora sia l’articolo che la “corrispondenza” tra Elena ed il dott. Baruzzi, ho una figlia di 20 anni che soffre da “secoli” di questo distruttivo disturbo…
Visto che è trascorso del tempo da quando avete scritto quanto qui sopra (ottobre 2015), mi chiedevo se abbiate da condividere qualche ulteriore esperienza con la trico.
grazie mille
antonella
sani per scelta
Settembre 16, 2016 at 1:05 pmBuon pomeriggio Antonella,
ecco la risposta del Dottor Gian Paolo Baruzzi:
“Buongiorno Antonella,
la mia esperienza è sulle problematiche dell’eccesso di istamina derivate dall’alimentazione, problema che è stato messo in correlazione anche con la tricotillomania. Per quanto riguarda quello di cui mi occupo non ci sono grosse novità, se non la conferma di un metodo diagnostico efficiente ed affidabile. Quello che faccio da anni, e cioè la gestione dell’alimentazione partendo dalle intolleranze alimentari e da tutte le problematiche correlate (disbiosi intestinale, candida problemi digestivi ecc), permette di migliorare molte situazioni anche difficili quindi ,anche se non può essere risolutivo del problema di sua figlia ,non sottovaluti l’importanza della corretta alimentazione.”
Redazione Sani per Scelta
redazione@saniperscelta.com