
Con la bella stagione arrivano puntuali anche i primi sintomi delle allergie primaverili che possono trasformare questo periodo di risveglio della natura in un vero e proprio incubo. Ma basta seguire alcuni semplici consigli per affrontarle al meglio
A cura della Redazione
Secondo i dati del progetto Aria, promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità per diffondere informazioni su riniti allergiche, asma e relativi trattamenti, in Italia ne è colpito il 10-20% della popolazione e le percentuali sembrano in continuo aumento negli anni probabilmente anche a causa di inquinamento e cambiamenti climatici. Le allergie primaverili, in particolare, sono causate dai pollini che le piante rilasciano nell’aria. Nelle persone allergiche, queste minuscole particelle, vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario che si prepara alla lotta e scatena una serie di risposte per contrastare il “nemico”. E allora si parte con naso che cola, starnuti, prurito e lacrimazione degli occhi e tosse, fino ad arrivare nei casi più gravi anche ai sintomi tipici dell’asma o addirittura a veri e propri shock anafilattici. “In molti non ci pensano, ma anche la stanchezza può essere un sintomo dell’allergia” aggiunge Kevin McGrath portavoce dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology “le allergie tra l’altro interferiscono con la buona qualità del sonno e le persone allergiche possono dormire anche 9 ore e svegliarsi comunque stanche”
È DAVVERO ALLERGIA?
I sintomi tipici dell’allergia primaverile, come il cosiddetto “raffreddore da fieno”, possono in alcuni casi essere confusi con quelli di un raffreddore che di allergico non ha proprio nulla, ma distinguerli a volte non è così difficile. In generale, se c’è febbre non si tratta di allergia ma piuttosto di raffreddore o influenza, se invece i sintomi durano più di 10 giorni, sono più forti all’esterno che dentro casa allora probabilmente si tratta di allergia. Il discorso cambia per chi è allergico a qualcosa non legato ai pollini, come per esempio gli acari o la polvere: in questi casi i sintomi non sono stagionali e non migliorano affatto stando in casa dove a volte addirittura peggiorano. Per essere davvero sicuri che si tratti di allergia è necessario però consultare il medico specialista in allergologia che dopo una visita accurata e alcuni test specifici, in genere è in grado non solo di dire se c’è allergia, ma anche di identificare il “fattore scatenante”.
SOPRAVVIVERE ALLA PRIMAVERA
In linea generale, il modo migliore per evitare o almeno alleviare i sintomi dell’allergia è non entrare in contatto con l’allergene, cioè con la sostanza che scatena la reazione del sistema immunitario anche se questo non sempre è possibile.
In molti casi comunque, per attenuare i sintomi è sufficiente prendere piccole precauzioni e modificare un po’ le proprie abitudini quotidiane e, se necessario, chiedere consiglio al farmacista.
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