
Quando non riusciamo a dormire abbastanza a lungo o ci svegliamo nel mezzo della notte e non riprendiamo sonno, spesso tendiamo a preoccuparci e agitarci. Secondo alcune ricerche scientifiche e alcune sull’evoluzione delle abitudini dell’essere umano, le 8 ore di sonno consigliate potrebbero essere innaturali.
A cura di Valeria Baruzzo
All’inizio degli anni ’90 lo psichiatra americano Thomas Wehr del National Institute of Mental Health ha condotto un esperimento su un gruppo di persone che veniva collocato in una camera buia 14 ore al giorno per un mese. È stato necessario un po’ di tempo affinché i ritmi di sonno si regolassero, ma dalla quarta settimana i soggetti avevano stabilito un ciclo ben preciso: iniziavano dormendo 4 ore, poi si svegliavano per una o due ore per poi riaddormentarsi altre 4 ore.
Questo ha suggerito l’idea che dormire necessariamente 8 ore di fila per trarre beneficio dal riposo, potesse essere un mito.Infatti, si rischia di rendere ansiose le persone che si svegliano di notte, e questa stessa ansia va ad aumentare maggiormente la difficoltà di riaddormentarsi. In realtà, come dichiara l’esperto di insonnia Gregg Jacobs dello Sleep Disorders Center presso l’Università del Massachusetts, svegliarsi durante la notte fa parte della fisiologia umana. Jacobs aggiunge che le ore di veglia tra i momenti di sonno, invece di essere ritenute negative, potrebbero essere importantissime per la regolazione autonoma e naturale dello stress.
Lo storico Roger Ekirch del dipartimento di storia del Virginia Polytechnic Institute and State University ritiene che il mito delle 8 ore di sonno ininterrotto potrebbe essere la causa di molti disturbi del sonno; mentre oggi si parla di “disturbi del sonno”, nel passato le ore di insonnia venivano utilizzate per meditare sui sogni.
La testimonianza di chi ha il sonno frammentato:
1. “La maggior parte delle volte mi sveglio nel bel mezzo della notte e mi sento pieno di energie. Potrei alzarmi e mettermi a fare le faccende o portare fuori il mio cane ma so che è meglio stare a letto, quindi rimango disteso a pensare ai sogni che farò appena mi riaddormenterò”.
2. “Quando facevo l’insegnante a tempo pieno e mi aspettava un’intensa giornata di lavoro, mi agitavo al punto di non riuscire più a riaddormentarmi”.
3. “I miei sogni riflettono sempre i pensieri della giornata: attraverso di essi, rianalizzo le questioni del giorno e elaboro soluzioni ai problemi. Così ho elaborato una nuova strategia: appena mi sveglio, ho la consapevolezza di avere due ore a disposizione per sognare e questa prospettiva mi rilassa e mi fa riaddormentare senza angoscia e ansia”.
4. Quando mi sveglio durante la notte mi prende il panico perché so che farò fatica a riaddormentarmi e quindi sarò molto stanca al lavoro. Allora mi preparo una tisana calda e profumata, mi stendo a letto a luce spenta e cerco di rilassarmi al calore della bevanda; spesso riprendo sonno prima di averla finita.”
5. “Io mi sveglio diverse volte e sempre perché ho delle idee o soluzioni a problemi che ho avuto al lavoro durante il giorno. Tengo sempre quaderno e penna vicino al letto; mi sveglio, scrivo i miei pensieri, mi sento soddisfatto perché ho un problema in meno a cui pensare domani, e mi riaddormento pensando alle altre soluzioni che verranno.”
Alcune di queste testimonianze sono liberamente tradotte dal Forum di BBC World Service
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